Un programma R3 è scritto in formato libero. Le linee di istruzioni possono essere incolonnate nel modo preferito, con un numero indefinito di spazi.
Ogni linea, separata da un'altra linea dai caratteri CR LF (tasto ENTER), deve contenere una sola istruzione. Un'istruzione può essere estesa su più linee, purché si inserisca al termine di ciascuna linea il carattere "&" (ampersand), per indicare al compilatore che l'istruzione non è terminata.
Un carattere "&" viene considerato come segno di prosecuzione dell'istruzione solo se si trova alla fine della riga (cioè se non è seguito da nessun carattere). In caso contrario "&" viene trattato come facente parte dell'istruzione.
Il carattere ";" (punto e virgola) significa commento: una riga preceduta da questo carattere rimane nel listato, ma viene ignorata dal compilatore R3.
Esempio:
; istruzione su una sola linea r(27) = 123 |
Esempio:
; stessa istruzione estesa su due linee r(27) = & 123 |
Un programma scritto in linguaggio R3 appare come una sequenza di frasi che devono essere scritte rispettando certe regole grammaticali e sintattiche.
In queste frasi figureranno delle parole riservate al linguaggio stesso (keyword), dei nomi di variabili, delle parole aventi significato solamente per l'utilizzatore ed evidentemente dei numeri.
Il set di caratteri che vengono accettati dal compilatore R3, per le keyword ed i nomi di variabili, è il seguente:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Più alcuni caratteri speciali:
= . + - * / , : [ ] ( ) " $ _ ; & # spazio tabulatore
I seguenti caratteri speciali sono riservati agli sviluppi Robox:
@ % ! ^ ' ? | \ ~
Il compilatore non fa nessuna differenza tra lettere minuscole e maiuscole per le keyword e i nomi di variabili (ovvero definito case-insensitive).
Esempio:
; Queste tre parole sono corrette ed equivalenti OUTPUT Output oUtPuT |
In questo manuale, per ragioni di leggibilità, tutte le parole chiave del linguaggio R3 sono scritte in minuscolo per distinguerle dai tipi di dati, che invece vengono messi in maiuscolo.
Identificatori
Gli identificatori sono usati per nominare le variabili, le subroutine, le destinazioni di salto (label).
Il primo carattere di un identificatore deve essere alfabetico. I caratteri successivi possono essere alfabetici o numerici.
Inoltre è permesso l'uso del tratto basso ( _ ). Non ci sono limiti particolari sul numero di caratteri utilizzabili.
Esempio:
; dichiarazione dell'identificatore PIPPO associato a una variabile intera INT pippo ; dichiarazione dell'identificatore PLUTO associato a una label (nome subroutine o destinazione di salto) pluto: |
Non è possibile usare come identificatori le parole riservate del linguaggio R3.